
Per la parte tecnica dedicata alla rieducazione dei bambini con disabilità si utilizza il metodo della Conductive Education, un percorso integrato e svolto in maniera simultanea dedicato allo sviluppo del movimento, della comunicazione e delle abilità cognitive. Si tratta di un metodo di apprendimento, un sistema educativo, basato sul lavoro e sugli studio del Prof. Andràs Petò, neuropsichiatra ungherese che lo ha sviluppato a partire dagli anni ’50 per persone affette da disturbi motori neurologici, in particolare la paralisi cerebrale.
La lesione cerebrale perinatale o successiva può ritardare l’intero sviluppo di un bambino, non solo la sua sfera motoria, ma anche quella cognitiva ed in generale dell’apprendimento; perciò i professionisti della Conductive Education, chiamati Conductors, forniscono un intervento globale e olistico; perché tutto nella vita dell’individuo è interconnesso. Ecco che l’Educazione Conduttiva supporta lo sviluppo di una persona nel suo insieme piuttosto che i suoi sintomi individuali. È importante infatti ricordare che i bambini non ricevono “cure”, ma partecipano attivamente al proprio percorso di apprendimento. Questo percorso mira al massimo utilizzo delle capacità fisiche residue, al rinforzo dell’autostima, alla conquista di traguardi di indipendenza attraverso la relazione con il terapista e il coinvolgimento di tutte le figure che ruotano intorno alla gestione ed educazione del piccolo (famiglia, insegnanti, educatori, ecc…). Attraverso i trattamenti di Conductive Education si mira anche ad insegnare ai bambini a gestire le attività della vita quotidiana come vestirsi, mangiare e prendersi cura di sé, oltre a supportare le loro capacità di comunicazione. Per la parte motoria si insegnano ai bambini (e a chi si prende cura di loro nel quotidiano) i passaggi posturali (da sdraiati a seduti, da seduti a in piedi e viceversa), modalità di spostamento nello spazio, il più possibile coerenti con lo sviluppo fisiologico oppure alternative rispetto a questo laddove la menomazione sia troppo severa, strategie di utilizzo delle capacità residue per raggiungere gli scopi desiderati. Il programma mira anche a sviluppare l’indipendenza nella scuola e nella comunità.
Durante il programma di Conductive Education, le nuove abilità vengono continuamente rinforzate all’interno della routine quotidiana, attraverso lo svolgimento di compiti finalizzati proprio all’acquisizione e all’interiorizzazione e sostenute dal gruppo, laddove vi sia la possibilità di lavorare con più bambini o ragazzi in condizioni fisiche e cognitive simili. Per fornire ai bambini la possibilità di mettere in pratica le abilità emergenti, la Conductive Education trasforma ogni parte della giornata in una situazione di apprendimento.
Il Prof. Pető credeva che per fornire un trattamento unificato, fosse fondamentale che il gruppo di professionisti, responsabili del programma, avesse una formazione basata sulla stessa filosofia e attività pratica. Invece di un approccio multidisciplinare (professionisti diversi per spicchi di competenze e trattamenti diversi), il Prof. Pető ha applicato un modello interdisciplinare in cui un singolo gruppo di professionisti appositamente e uniformemente formati è responsabile della pianificazione e dell’attuazione dell’intero percorso evolutivo e di apprendimento del bambino. A tutt’oggi la formazione dei Conductors avviene al Petò International Institute di Budapest, fondato dallo stesso Prof. Andràs Petò, che oggi fa parte dell’università pubblica di Semmelweis. Per quelli che saranno i futuri operatori il percorso inizia dal primo anno con il contatto quotidiano con i bambini disabili, dal momento che accanto ad una rigida formazione teorica c’è da subito l’avvio del tirocinio; tutto ciò porta ad un’alta competenza tecnica ed al potenziamento di un’attitudine interiore necessaria per l’approccio alla disabilità dell’età evolutiva.
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